L'acqua a Ventotene

    L’acqua a Ventotene

    Ventotene

    L’acqua, la fonte primaria della vita.

    A Ventotene non ci sono fonti idriche naturali ovvero esistono dei piccolissimi pozzi sorgivi ma che sono di piccolissima portata e bastano a malapena per soddisfare le esigenze agricole di un piccolo orto per la stagione estiva. Nel passato, dai romani fino agli anni 40-50, si è provveduto al bisogno idrico, sia umano che animale e vegetale, attraverso la raccolta dell’acqua piovana in cisterne scavate nel banco tufaceo naturale o costruite con blocchetti di tufo. Le cisterne erano complemento essenziale di ogni abitazione sia in paese che in campagna ed erano curate nella manutenzione alla stregua di un bambino, infatti erano dislocate sottoterra per mantenere bassa la temperatura , erano al buio per evitare la crescita di microrganismi e normalmente ospitavano “ una coppia di capitoni” per mantenerla pulita dagli insetti. La capacità media di queste cisterne era intorno ai 40-50 metri cubici ossia circa 40- 50 tonnellate di acqua che veniva riempita poche volte all’anno e una famiglia media di 4-6 persone la usava per l’intero anno solare. Questo ci dice che fino a pochi decenni or sono la popolazione delle isole era abituata a economizzare l’acqua quindi ad usarla più volte e mai sprecarla, l’uso ultimo era quello di tipo igienico o per l’innaffiamento dell’orto. Per poter riutilizzare più volte l’acqua si usava il sapone solo quando era indispensabile e si utilizzavano solo saponi naturali, si riempiva con il tinello per evitare che si disperdesse nello scarico del lavandino.

    Oggi in Italia ogni persona consuma dai 150 ai 250 litri di acqua al giorno ovvero tra i 55.000 e 90.000 litri l’anno di cui quasi il 90% va scaricata in fognatura senza nessun riuso.

    Detto questo esaminiamo un po’ il ciclo dell’acqua a Ventotene,

    • da dove viene,
    • come arriva,
    • come si conserva,
    • come si distribuisce
    • e infine dove va a finire.

    Partiamo dalla quantità di acqua che arriva sull’isola, si parla di circa 150.000 ton./anno.

    L’acqua proviene dal consorzio idrico degli Aurunci, nel Lazio, il quale la cede in forma gratuita alla società di trasporto che la immagazzina nelle navi cisterne a Torre del Greco, da li la nave parte con il suo carico idrico nella stiva e la trasporta a Ventotene. Il viaggio in nave dura circa 4 – 5 ore secondo le condizioni del mare. La nave approda alle spalle della diga foranea del porto nuovo e scarica l’acqua con una manichetta e l’ausilio di una pompa di sollevamento nei serbatoi alti di distribuzione, rispettivamente al “semaforo” e a Parata Grande, altri serbatoi di riserva sono localizzati presso la zona dell’ex città confinaria a via Granili.

    La capacità complessiva dei serbatoi sull’isola è di circa 2500 ton.

    L’acqua, durante i vari trasporti, viene clorata abbondantemente per motivi sanitari.

    Dai serbatoi di distribuzione l’acqua affluisce, attraverso condotte in polietilene, verso le varie utenze, le abitazioni, gli alberghi, i ristoranti, i negozi, le banchine, le barche etc. ma non tutta quella che è arrivata viene distribuita perché una parte dell’acqua si perde. Una parte si perde per la vetustà delle condotte e dei raccordi, una parte per incidenti vari, comunque almeno il 30% dell’acqua che è arrivata va dispersa in qualche modo.

    Del 70% dell’acqua che arriva a destinazione solo il 1% circa si usa per motivi alimentari, anche perché normalmente non si beve per l’ingente quantità di cloro e carbonato di calcio che contiene disciolto, quindi circa 105.000 ton. viene dispersa, parte nei terreni e la maggior parte negli scarichi delle docce dei lavandini e nei wc. L’acqua scaricata nei w.c. arriva con il sapone e altri prodotti chimici, nelle fognature comunali che attraverso varie condotte arrivano al porto romano presso una vasca di raccolta, da qui viene sollevata con delle pompe elettriche verso l’impianto di pre-trattamento dislocato in località “faro”. Nell’impianto di pre-trattamento subisce un processo di sedimentazione primaria una grigliatura dove vengono separati i solidi galleggianti, una areazione e quindi viene ri-pompata nella condotta sottomarina che la restituisce al mare alla profondità di circa 50 mt. e alla distanza di 800 metri alle spalle della diga sopraflutto del porto nuovo.

    Quindi il ciclo dell’acqua, a Ventotene, si chiude a breve distanza da dove era arrivata con la nave cisterna uno o al massimo due giorni prima.

    di Nicola Bosco

    aprile 2008

    Dr.ssa Daniela Attili • Psicologa • Psicoterapeuta • Antropologa esistenziale
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