Amore
Dal mio osservatorio professionale ed esistenziale rilevo ancora una grande confusione sul tema dell'Amore.
La parola confusione ha qui il senso di scambiare una cosa per un'altra ovvero l'innamoramento e l'Amore. Spesso ne viene fuori un'idea fusa (con-fusa) che scontenta le esigenze dell'una e dell'altra condizione generando disorientamento, dubbi, scontri, insoddisfazione cronica.
In estrema sintesi:
l'innamoramento è una condizione passiva, passionale appunto, che non si può decidere in alcun modo.
O si è innamorati oppure no.
(Provate ad innamorarvi a comando!)
È il meraviglioso, eccitante sistema che ha scelto la natura per garantire la prosecuzione della specie Sapiens (così come per tutte le altre specie animali).
L'innamoramento quando è corrisposto ha specifiche caratteristiche:
- È una chiamata irresistibile, intensa, totale. Si è chiusi in una meravigliosa bolla, il desiderio reciproco è totalizzante, tutto il resto del mondo rimane fuori.
- Genera uno stato di eccitazione generale, di stimolazione persistente
- Risponde al principio del piacere
- L'innamoramento è proiettivo ed idealizzante, ovvero vediamo nell'altro tutto quanto vogliamo che ci sia appoggiandolo su qualcosa che c'è.
- L'innamoramento è una condizione transitoria.
- Ha un termine. La saggezza della natura ha previsto che si esca dalla condizione della 'bolla magica' per poterci occupare anche della prole e/o di tutto il resto.
Il suo andamento vede un rapido inizio più o meno silente, rassicurati dall'interesse dell'altro si passa ad una forte ascesa, per arrivare ad una stabilizzazione, un plateau, ed infine ad un declino. I tempi di questo andamento, se ci si può frequentare senza ostacoli (lontananza geografica, presenza di un'altro partner ufficiale, pressioni etniche, familiari …etc) e con tutta l'elasticità dell'unicità di ognuno, si attesta intorno ai due anni.
- Nella fase del 'declino' si ritirano lentamente alcune proiezioni, si incrina l'idealizzazione e si iniziano a vedere anche altre parti dell'amato/a. Solitamente non gradite. (Quella sera che, mentre mi parlava, vidi una goccia di sugo sulla sua bocca!)
E poi? E adesso?
Non mi ama più, non lo amo più, non è più come prima, è cambiata/o, non mi capisce eppure le/gli ho raccontato tutto di me …, non gli/le basta mai c'è sempre qualcosa che non va bene, che manca. … e così via.
Come possiamo rispondere al vuoto che lascia il calo della stimolazione persistente?
Scegliendo l'Amore che nulla ha delle caratteristiche dell'innamoramento.
- L'Amore è azione e non passione, è scelta libera.
- L'Amore non è automatico è una capacità che si può sviluppare ed apprendere.
- Prevede un lavoro interiore di conoscenza ed accettazione prima di tutto di noi stessi
- L'Amore è espansione, apertura e genera un sentire di pienezza, di pacata soddisfazione, di completezza
- L'Amore è circolarità
- Risponde al principio della gioia
- L'Amore non si esaurisce ma incrementa se stesso
- Costruire l'Amore per se stessi per l'altro/gli altri e diventare capaci di nutrirsi dell'Amore che si riceve prevede l'intenzione costante e Amorevole di realizzare alcuni passaggi esistenziali.
Per questo ho deciso di ripubblicare l'editoriale sull'Amore scritto dal filosofo e fondatore della Sophia University of Rome nel 1980, che è ad oggi una delle guide migliori sui passaggi esistenziali necessari per imparare ad amare, accompagnandolo con la canzone di Mogol-Battisti, 'Amarsi un pò', che ci aiuta invece, con la poesia e la dolcezza della musica, a cogliere emozionalmente la differenza tra l'essere innamorati e decidere di amare.