Concepita a Firenze nel Dicembre del 1954, nasco a Roma nel cuore dell’estate; mentre mangio carote piene di terra appena sradicate dall’orto, ho già due fratelli maschi, figli del primo matrimonio dell’adorato padre … ma lo scoprirò solo a diciotto anni!
Come tutti, ritenevo di avere quattro nonni (peraltro tutti morti), e invece, sempre intorno ai diciotto anni, una sera a cena mi ritrovo davanti, senza preavviso, un quinto nonno, che mi informano essere il “segreto” (almeno per me!) padre naturale dell’amatissima (e odiatissima) madre.
Asilo ed elementari dalle Suore (diversi gli ordini ma stessa l’atmosfera tetra e dogmatica) animati da imbarazzanti domande personali e cosmiche ed oscurati da troppi segreti e altrettante risposte imbarazzate ed evasive.
In compenso, in I° media (statale per fortuna!), una mattina (di nuovo senza preavviso!) mi cambiano il cognome, fino ad allora quello di mia madre, con quello di mio padre, giustificando, sempre a posteriori, il “sensazionale” atto con una fantomatica e incredibile storia di cambi di residenza.
Cresco, dunque, con la pressante esigenza di scoprire e conoscere la "verità" "vera" per far combaciare la forza di ciò che percepivo e sentivo vero con la forza di una realtà che tendeva a negare il mio sentire.
Adolescenza turbolenta: domande personali e cosmiche sempre più incalzanti e risposte, nonostante il maggior numero di fonti, sempre evasive o incapaci di rispondere veramente.
Centrale in questa fase l’incontro con Marco Scalia, coetaneo artista del tratto e del colore, con il quale inizia un sodalizio di ricerca esistenziale che con alterne vicende continua ancora oggi. Insieme ci iniziamo al cinema d'essai ( tra i tanti, i primi "criptici" film di Jodorowsky che comprenderò solo vent’anni dopo!), alla straordinaria musica degli anni settanta, alla lettura delle opere di Carlos Castaneda, I Ching, meditazioni trascendentali e manifestazioni studentesche.
Il forte desiderio di autonomia economica, elevazione di status e di risposte certe di cui avevo impellente bisogno mi fanno scegliere un corso di studi scientifico, camice bianco e immediate possibilità di lavoro: “L’analista chimico microbiologico”.
La formazione medica e l’attività professionale presso l’Ospedale di Anzio prima e l’Azienda Sanitaria “S.Camillo – Forlanini” dopo, mi spinge ad approfondire sempre nella stessa direzione cercando e confidando nelle risposte “certe” della scienza.
Finalmente… la certezza della chimica, della fisica dell’anatomia… ma …niente da fare ..."cotanta certezza".. non sapeva rispondere alla Domanda!
Cosa ci facevo su questa pallina che gira vertiginosamente in senso antiorario in un cosmo infinito?
E tutti questi altri esseri?
Come è saltata fuori tanta complessità ?
Né la chimica, né la fisica newtoniana ne la religione sapevano dare soddisfazione a questi quesiti abnormi!
Come se non bastasse, il disagio di vivere si faceva sentire forte insieme alla meraviglia per la vita.
Forse ero io che non funzionavo… anzi certamente, ci doveva essere qualcosa di sbagliato, di rotto in me… chi poteva aiutarmi?
Ma certo! La psicologia.
Avrei scoperto tutto sull’uomo e la sua condizione e avrei riparato il mio funzionamento starato.
Bastava laurearsi!
Mi bastò molto poco invece per capire che gli amati libri, da soli, nulla potevano contro le potenti forze delle infinite distese interiori.
Ci voleva l’analisi.
Ci volle un pò di più, (una decina d’anni di formazione), per capire che la risposta alla Domanda non possiamo che darcele da “soli”, cercando e sperimentando, con onestà, nel mistero dell’esistenza.
La Sophianalisi, la Cosmo-Art, l'Antropologia Esistenziale, Jung, Mercurio, Campbell fino a Jodorowsky passando per il pensiero mistico orientale, i viaggi, gli amici, la barca a vela, e …ancora tutti gli anni della vita per "intuire" che tutto è solamente uno in infinite forme.
E' con questa consapevolezza, tenendo saldamente una mano al Cosmo e l'altra al pianeta Terra, che ho lavorato come Psicologa Penitenziaria per i detenuti del Carcere di Cassino ed attualmente collaboro con Antigone Lazio ed altre assiociazioni per i diritti umani alla realizzazione di progetti formativi all'interno di vari Istituti penitenziari; come Antropologa Esistenziale di supervisione ho seguito per molti anni gli Operatori della comunità residenziale il "Grillo Parlante" e del centro diurno per adulti con Sindrome di Down "la Gabbianella", e continuo presso il mio studio di Roma l'attività di Psicoterapeuta individuale e di gruppo.
Nell'immagine: Marco Salia, 1988 - Moonlight - acrilico su legno