Non ci può essere Democrazia né sicurezza in una società che cerca di eliminare i suoi mali chiudendoli a chiave da qualche parte. Così è stato ed è per la malattia mentale e così è stato ed è per il crimine. Ri-assumersi la responsabilità collettiva di ciò che non va è il passo indispensabile per porvi rimedio. Per questo l’apertura a quei mondi che storicamente abbiamo tenuto “separati” assume una vitale importanza.
Dr.ssa Daniela Attili
Noi siamo eredi di un sistema giuridico il quale ha immaginato che in qualche misura il delitto fermasse il tempo, e che, quindi l’uomo che aveva commesso il delitto fosse condannato a una pena che potesse essere definitivamente stabilita al momento in cui la sentenza veniva pronunciata. Nulla è piu’ sbagliato di questo. Dietro il delitto c’è un passato, ma davanti al delitto c’è un avvenire; e in questo avvenire vive ed opera un uomo. Dopo qualche tempo, questo stesso è un uomo completamente diverso da quello che ha commesso il delitto. Questo va affermato, anche attraverso il riconoscimento di una forte autonomia del diritto penitenziario.
Prof. Nicolò Amato